Organizzato per portare sui palchi di Europa, Stati Uniti e Canada il quattordicesimo omonimo album del gruppo inglese che negli anni Ottanta ha fatto faville, il live riporterà la formazione in Italia dopo quattro anni di assenza. Nel corso della loro brillante carriera, i Duran Duran hanno venduto più di ottanta milioni di dischi, e hanno ottenuto cinque prestigiosi Lifetime Achievement Awards e altri riconoscimenti importanti, tra cui MTV Video Music Awards, Brit Awards, Ivor Novellos, Q Magazine e Spanish Ondas. Quello di domani sarà un concerto molto atteso da chi trent’anni fa ha cantato, ballato e sognato sulle note di Planet heart, Rio, Girls on film, Hungry like the wolf, The reflex, New moon on monday, Save a prayer e The wild boys - il brano del 1984 che ha scritto un pezzo di storia della musica - ma anche dai fan più giovani. Quelli che hanno scoperto l’inarrestabile quartetto di Birmingham grazie agli ultimi due dischi All you need is now, datato 2010, e Paper Gods, uscito lo scorso settembre. Nel mezzo ci sono altri vent’anni di canzoni che i brillanti alfieri del synth pop, con alle spalle cento milioni di dischi venduti, ripercorreranno sul palco accompagnati da video, visual e sapienti giochi di luce. Due ore di show con la line up dei tempi d’oro, cioè Nick Rhodes alle tastiere, John Taylor al basso, Roger Taylor alla batteria e alla voce Simon Le Bon, considerato unanimemente il leader, che di recente ha detto: «Il live è la vera gioia di questo lavoro, poterlo fare ancora è un privilegio». Ad anticipare la leggenda Duran Duran toccherà alle sorelle Sonia e Anna Kuprienko, in arte The Bloom Twins.
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